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Dal 14 al 16 maggio, la nuova fiera per l’economia circolare dei metalli

Proporre un luogo di confronto e uno spazio di visibilità per le imprese che operano delle filiere dell’economia circolare dei metalli. Nasce con questi obiettivi “MCR EXPO – Metal Circular Recycling”, Salone delle soluzioni per l’industria del recupero e riutilizzo dei metalli ferrosi e non ferrosi, organizzato dal Centro Fiera di Montichiari (BS) dal 14 al 16 maggio 2025.

“MCR EXPO – Metal Circular Recycling” si rivolge a imprese che sono espressione di comparti diversi e complementari: dalle tecnologie per la riduzione dimensionale e la cernita dei rottami alle strumentazioni di misura, analisi e controllo, dalla triturazione alla raccolta movimentazione e lo stoccaggio, dalle analisi metallografiche ai laboratori, ai controlli per la sicurezza ambientale. Un’attenzione particolare sarà riservata ai commercianti di rottami e metalli secondari, intermediari e rappresentanti, che vedrà protagoniste anche le imprese che offrono servizi finanziari (prezzi, dati, analisi, opportunità e coperture) operando direttamente sui mercati internazionali delle materie prime.

In una fase di profonda trasformazione che coinvolge l’intero comparto, i dati sull’industria di fonderia in Italia, ad esempio, ne confermano la centralità. In base all’ultimo report di Assofond, le imprese attive in Italia sono 891 con una produzione di 1,9 milioni tonnellate e un fatturato che, nel 2023, si attesta sui 7,6 miliardi di euro. La fonderia impiega 23.200 addetti e si conferma un’industria ad alto valore aggiunto con una percentuale sul fatturato pari al 26% (+1% rispetto alla media del manifatturiero italiano).

In un quadro di solidità, le performance ambientali sono sempre più significative. La percentuale di materiali di recupero impiegati nei forni fusori elettrici e a cubilotto è pari al 73%, mentre per gli scarti di produzione e l’acqua impiegata nel processo la percentuale sale al 95%. Per le fonderie italiane gli investimenti dedicati all’ambiente sono sempre più strategici e, nel 2019, hanno raggiunto il 21% del totale.

Il rapporto di sostenibilità 2022 di Assofond calcola una riduzione del 74% delle emissioni di polveri fra il 2023 e il 2019, mentre è stimata al 43% la diminuzione di rifiuti generati per tonnellata di getti prodotti fra il 2000 e il 2019. Nel complesso, i residui riciclati reimmessi nel ciclo produttivo sono pari al 95%. Numeri che confermano l’efficienza dell’economia circolare e il percorso virtuoso della fonderia italiana.

“MCR EXPO – Metal Circular Recycling” sarà una vetrina tecnologica per quanti operano nel recupero e riciclo del rottame, quindi, ma anche un’occasione di dialogo e confronto in vista delle sfide che attendono il settore. “L’Europa si è data obiettivi molto ambiziosi in tema di decarbonizzazione ed economia circolare”, spiega Ezio Zorzi, direttore del Centro Fiera di Montichiari. “In Italia la presenza di aziende che operano nel recupero e riciclo del rottame è ampia e qualificata. MCR EXPO si rivolge al settore come opportunità di business e, al tempo stesso, come occasione di confronto con l’obiettivo comune di gestire al meglio le sfide cruciali di medio e lungo termine.”

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Assomet, patrocinatrice di MCR EXPO, in audizione alla Camera dei Deputati sul nuovo D.L. 84 “Materie prime critiche”

La Commissione Attività Produttive ha incontrato i vertici dell’associazione industrie metalli non ferrosi sul nuovo Decreto Legge n. 84 del 25 giugno 2024 “Disposizioni urgenti sulle materie prime critiche di interesse strategico”.

Il direttore di Assomet, Orazio Zoccolan, è intervenuto a inizio luglio presso la Commissione Attività Produttive della Camera dei Deputati sul tema delle materie prime critiche, oggetto del D.L. n. 84 dello scorso giugno 2024.

I metalli non ferrosi – ha osservato Zoccolan – sono per la maggior parte classificati quali materie prime critiche e strategiche, come nel caso di rame e allumino. Per questo motivo Assomet è direttamente interessata alle norme di adattamento alle disposizioni del Critical Raw Materials Act (CRMA – Regolamento UE 2024/1252) e accoglie favorevolmente la volontà del governo italiano di razionalizzare, per i progetti strategici, gli adempimenti amministrativi previsti“.

Gli obiettivi di transizione energetica dell’Europa – ha affermato Zoccolan – aumenteranno la domanda di metalli di base (alluminio, rame, zinco, silicio), materiali per batterie (litio, cobalto, nichel, grafite, manganese, piombo), terre rare e altri ancora. E sappiamo bene che i metalli rappresentano una risorsa permanente grazie al riciclo. Incentivare e promuovere l’attività di riciclo consentirà un migliore approvvigionamento di materie prime per le industrie manifatturiere, in particolare quelle impegnate su prodotti necessari alla transizione ecologica e digitale, riducendo la dipendenza da forniture extra UE”.

Nel merito del Decreto-legge n.84, il direttore di Assomet ha portato all’attenzione della Commissione il tema della esportazione dei rottami metallici fuori dall’Europa, chiedendo che il monitoraggio dei flussi, già previsto per i ferrosi dal DL 21/2022, venga esteso ai rottami di rame e alluminio, gravati dai medesimi problemi di approvvigionamento sul territorio nazionale.

La nostra proposta – ha affermato Zoccolan – prevede di aggiungere i codici Ateco dei rottami di rame e alluminio a quelli già presenti. Il giudizio complessivo sul provvedimento è positivo, riteniamo tuttavia necessario rafforzarne alcune misure per velocizzare gli iter autorizzativi. E ci uniamo alle considerazioni espresse da Confindustria, in particolare laddove sostengono i criteri dettati dall’economia circolare, che promuove il riciclo dei materiali strategici”.